Con enorme dolore diamo notizia che Carlo Tassara, tra i fondatori del CISP, di cui è stato direttore dal 1994 al 2005, attualmente membro dell’esecutivo, è mancato ieri a Bogotà.
Grande esperto di America Latina insegnava in molte università latino americane e italiane ed ha prodotto numerose pubblicazioni in particolare sulle relazioni euro-latinoamericane.
Ha formato tantissimi operatori della cooperazione, grande professionista e appassionato docente e mentore dei suoi studenti che lo apprezzavano e amavano.
A tutti noi amici e colleghi del CISP mancherà moltissimo.
Ci stringiamo alla moglie Yolanda al figlio Dario e alla mamma Fernanda.
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Il 26 dicembre scorso Carlo Tassara ci ha lasciati. Carlo era un fondatore del CISP. È stato un protagonista della sua ideazione, dalla stesura dell’Atto costitutivo alla scrittura del Primo Statuto che ha portato alla nascita dell’organizzazione il 10 gennaio 1983.
Il CISP è nato dall’ambizione di un gruppo di giovani capaci di immaginare una vita fuori dai percorsi previsti, col sogno di costruire una strada condivisa di cambiamento del mondo.
Per questo Carlo ha speso molti anni della sua vita umana e professionale. Prima come vicedirettore dal 1983 al 1995, poi come Direttore e legale rappresentante dal 1996 al 2005. Nel periodo in cui è stato direttore ha dato un impulso fondamentale alle attività dell’organizzazione, facendola crescere anche in dimensione affrontando la sistematizzazione del suo assetto organizzativo.
All’inizio degli anni 90, ha partecipato alla Scuola di Formazione in cooperazione allo sviluppo di Pantalla, la prima esperienza di questo genere in Italia ed alla nascita del Master in Cooperazione allo Sviluppo di Pavia, prefigurando quella che sarebbe stata un’altra delle sue passioni, l’insegnamento universitario e la formazione dei giovani in Italia e in Colombia.
Con la sua capacità inimitabile di capitalizzazione, a partire da queste esperienze ha poi costruito innumerevoli corsi simili e redatto manuali in Italia e all’estero.
Potremmo andare molto avanti nel raccontare le tantissime cose che Carlo ha fatto nel CISP, ma ci sembra più importante provare a dire quello che di Carlo rimane nell’organizzazione e nel suo modo di vedere il mondo.
Carlo era famoso per il suo rigore professionale e per la sua capacità di analizzare e strutturare i processi. E questo aveva a che fare con l’idea che per occuparsi di sviluppo e pretendere di promuovere il miglioramento delle condizioni di vita delle persone, le buone intenzioni non sono sufficienti. Serve anche impegno e attenzione alla qualità di quello che facciamo.
Per Carlo le situazioni vanno analizzate con rigore, non in modo impressionistico, ma con tutto l’impegno necessario a capire le realtà e i contesti in cui interveniamo.
Un’altra cosa per cui Carlo era famoso era l’attenzione alla memoria, alla documentazione ed al tenere traccia dei processi. Per Carlo era cruciale essere capaci di organizzare le nostre scelte in modo strutturato per spiegarle e giustificare le nostre decisioni.
La capacità di conoscenza sistematica di qualsiasi tema decidesse di occuparsi, la sua precisione in ogni cosa erano proverbiali.
In coloro che con Carlo hanno lavorato, in chi con Carlo si è formato, queste cose sono rimaste, ma non sono separabili dal ricordo della sua leggerezza, del suo senso dell’umorismo, dell’autoironia con cui affrontava la vita.
Siamo convinti che nel CISP questi valori rimarranno e che le nuove generazioni di persone impegnate nello sviluppo manterranno questo impegno e proprio questo rigore pieno di leggerezza che lui ha portato nella nostra storia.
Ciao Carlo