In risposta alle conseguenze del cambiamento climatico, nell’ambito del progetto Sicurezza alimentare e riduzione della vulnerabilità finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso l’8x1000, il CISP ha realizzato delle attività volte a migliorare la vita delle comunità locali.
Una delle attività è la definizione, assieme ai Comitati Locali di Gestione del Rischio e dei Disastri, e le autorità locali, di piani di azione comunitari per gestire il le emergenze climatiche.
L’attività ha permesso di individuare le zone più a rischio e di coinvolgere gli abitanti di tali zone nell’ideazione di sistemi di allerta, percorsi di evacuazione, punti di incontro e di riparo in caso di calamità naturali.
Anche le scuole locali sono state coinvolte nelle attività del progetto creando rappresentazioni teatrali, danze, canti e altri eventi culturali mirati a sensibilizzare la popolazione in merito al rischio di calamità.
Infine i partecipanti al progetto hanno creato e distribuito materiale informativo sia nelle case – porta a porta – sia nei mercati e nelle scuole.
Il Mozambico
Il Mozambico è uno dei paesi più poveri del continente africano. Classificato come 181° su 188 paesi per Indice di Sviluppo Umano, è anche tra i paesi più vulnerabili e più colpiti dai cambiamenti climatici in Africa Australe. L’aumento delle temperature, l’imprevedibilità delle precipitazioni, l’insorgenza sempre più frequente di eventi devastanti come siccità, alluvioni e cicloni, sono tra le maggiori conseguenze del cambiamento climatico. In particolare, la zona centrale del Paese, a partire dal 2019, è stata colpita da eventi climatici estremi: il ciclone IDAI (2019), la tempesta tropicale Chalane (2020), il ciclone Eloise (2021) e più recentemente la tempesta tropicale Ana (2022), hanno avuto un impatto devastante sulla popolazione.